mercoledì 15 ottobre 2008

Franco, Ciccio, Guido e... Calogero!

Non so se vi è capitato di vedere su RAITRE un bel "ritratto" televisivo girato dal bravissimo Giancarlo Governi su Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.
L'ultima replica è stata stanotte (o stamattina?) alle 4.00. All'interno della trasmissione parla anche Guido De Maria...
Cosa c'entra Guido con i due grandi comici siciliani? Perchè De Maria a fine anni '60 girò oltre 100 caroselli per la Cera Grey con Franco e Ciccio come protagonisti("Evaristo e Casimiro"), che succedettero ai Brutos; con i due così Guido instaurò una grande amicizia, tanto che furono i suoi testimoni di nozze.
Riportiamo di seguito alcuni ricordi di De Maria sulle riprese con i due grandi comici.
"Giravamo a Bologna. Per loro era una vacanza. Venire a Bologna dopo tutto un anno trascorso a Roma, un film dopo l’altro; era un momento in cui loro facevano 10, 12 film all’anno. Quattro settimane, cinque settimane ciascuno. Venivano una settimana e in una settimana facevamo cinque caroselli, dal lunedì al venerdì. E giravamo in una maniera un po’ strana: praticamente alle otto della mattina non sapevamo quello che si doveva fare. Però io avevo detto: “Io ho trovato un vecchio mulino”. Allora insieme ad Amedeo Sollazzo che era uno dei loro sceneggiatori si costruiva una specie di storiellina alla quale collaboravano anche Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.
Alle dieci, dieci e mezzo, con una troupe molto veloce, molto agile... io poi allora facevo lo sceneggiatore, il regista, il direttore di fotografia, l’operatore, il montatore, quindi io facevo per tante persone… e ci portavamo verso il vecchio mulino e incominciavamo a mettere a posto un pochino le cose per farlo diventare un set cinematografico. Verso l’una mi ricordo che Ciccio diceva: “Deh, ma che fai?”. Io dico: “Sistemo le luci”. E Ciccio gridava: “De Maria illumina! Scopone scientifico fino alle quattro!”. Perché mi ritenevano un po’ lento a fare questa cosa. Qualcuno diceva: “Ma ti aiutiamo noi a portare questa cosa” e io: “No, no, no”, perché volevo fare tutto io, come si fa quando si è giovani.
Altro protagonista della serie di caroselli era il robot Calogero che era un pupazzo e dentro c’era Clorodont, che era il nostro tuttofare. Clorodont perché partecipava alle gare di motorino e così un giorno lui piantò la dentiera sul manubrio e allora aveva tre denti sì, uno no, uno che veniva fuori da un parte e proprio Franco Franchi appena lo vide: “Ueh, Clorodont!” e da quel momento fu Clorodont. Lui costruì il robot e poi lo animò andando dentro. Perdeva un paio di chili ogni volta che giravamo, perché con il caldo dei riflettori doveva essere una cosa allucinante."
Ecco da Youtube un carosello da quella divertente serie: